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#Leggimi: Le Mille e una Notte (ma solo in versione integrale)

marzo 27, 2013

“And he found her a pearl unpierced and unthridden and a filly by all men save himself unridden; and he abated her virginity and had joyance of her youth in his virility and presently he withdrew sword from sheath; and then returned to the fray right eath; and when the battle and the siege had finished, some fifteen assaults he had furnished and she conceived by him that very night.”

SheherazadeLa prima volta che lessi questo frammento, ne rimasi affascinata. Un po’ perché era la prima volta che leggevo qualcosa di così tanto esplicito e sensuale, un po’ perché i miei anni ancora si potevano contare sulle dita delle mani. Ma lo trovai bellissimo, carico di dolcezza e abbandono, e allo stesso tempo pregno di un forte senso di appartenenza, pudore e onore.

Tutte cose rimaste profondamente impresse in una giovane mente quale era la mia, tanto da spingermi diversi anni dopo a ricercare quel passo, e possibilmente leggere il testo integrale da cui è tratto: Le Mille e una notte.

Quando si parla di questo libro, viene alla mente una serie di racconti per bambini che tutti conosciamo, come ad esempio Alì Babà e i quaranta ladroni, oppure la lampada di Aladino. Un grande torto fatto ingiustamente a un testo di grande ricchezza contenutistica e formale, destinato senza ombra di dubbio a un pubblico adulto, almeno nelle intenzioni di chi lo ha scritto, che non ha risparmiato alcun dettaglio nella descrizione di rapporti sessuali, orge e perversità di ogni genere, adulteri, mutilazioni, incesti, tradimenti, omicidi e seduzioni, torture e giochi erotici. E’ comprensibile che i traduttori che ne hanno determinato e promosso la diffusione in Europa si siano trovati a prendere decisioni davvero difficili, considerata la rigida morale dell’epoca. E così sparirono interi stralci, quelli considerati troppo scabrosi o violenti, e in particolar modo le scene erotiche.

Solamente nel 1888 arriva la splendida traduzione di Sir Richard Francis Burton, una celebrazione di anni di studi arabi e una sconfinata conoscenza dell’Oriente: sapere che non si limita soltanto all’ambito della cultura, dei costumi e della lingua dei musulmani, ma che rivela soprattutto una grande dimestichezza con il gergo volgare e con l’approccio alle questioni intime della vita privata e sessuale. Conoscenza tanto vasta e approfondita da spingere la vedova, Isabel Arundel Gordon, a bruciarne la collezione quarantennale di diari ed appunti subito dopo la morte.

La storia de Le mille e una notte è presto detta: il re persiano Shāhrīyār, tradito da una delle mogli e convinto che nessuna donna possa mai essere fedele, decide di garantire la fedeltà delle sue spose uccidendole sistematicamente dopo la prima notte di nozze. Una strage di giovani fanciulle, che in breve tempo riduce in lacrime ogni famiglia del piccolo regno e porta il popolo a un passo dalla ribellione. Per mettere fine alle uccisioni, la figlia del visir, Sheherazade, decide di sacrificarsi e diventare sposa del re, ma durante la notte inizia a raccontare una storia che conclude solo la notte successiva, e così procede per numerose notti. Dimostra infatti un’abilità narrativa così eccelsa ed un tale spirito che il re decide ogni mattina di posticipare la sua esecuzione, fino a decidere di accordarle la grazia ed accoglierla come legittima moglie.

All’interno di questa cornice letteraria si susseguono dunque le novelle di mille e una notte, una più fantastica (nel vero senso del termine) dell’altra: al di là dell’elemento magico, il libro riesce a dipingere un quadro fedele di quella che era la società araba, le usanze, l’arte culinaria, la vita a corte, persino la moda, il corteggiamento, l’amore e il sesso. Una struttura che alcuni paragonano a quella del Decameron, anche se qui manca l’ordine e il rigore dell’opera di Boccaccio, sia nella struttura che nei contenuti. Non vi è infatti una netta divisione di argomenti e narratori, ma un’unica narratrice che riesce ad inanellare storie in uno schema a scatole cinesi, sempre più indentate e profonde man mano che le notti si susseguono.

Quanto ai contenuti, dire che Boccaccio è casto in confronto a Le mille e una notte è un eufemismo, e non rende appieno lo stupore di chi, abituato alla versione edulcorata e censurata del testo arabo, ne legge per la prima volta un passo integrale, come quello all’inizio di questo post. Ho cercato dunque in maniera febbrile una versione integrale, per poterlo leggere in tutto lo splendore della traduzione italiana, fino ad approdare all’edizione integrale di Newton e Compton. Grande è stato il mio stupore nello scoprire che questo intero passo mancava, rendendo scialba e vuota una scena che avrebbe dovuto essere piena di passione, vita e amore. Delusione acuita ancora di più dal fatto che la mancanza non è segnalata, il che rende impossibile – a chi non conosce più che approfonditamente questo antico testo – capire dove sono stati fatti dei tagli. Insomma, un testo censurato venduto come integrale, come del resto spesso accade per le edizioni italiane, basate nella stragrande maggioranza dei casi sulla traduzione settecentesca mutilata di Galland.

In sintesi, si tratta di un viaggio, un rapimento in un altro mondo: tralasciando ancora una volta l’aspetto magico, ci si trova comunque immersi in una cultura ricca e affascinante, che vale la pena esplorare nella sua complessa interezza, con personaggi di grande profondità e spessore psicologico, molto più ricchi di certi vacui simulacri di “eroi” letterari contemporanei. A patto che la vostra copia sia davvero una versione integrale.

Maria Petrescu | @sednonsatiata

14 commenti leave one →
  1. l'orchidea ignorante permalink
    marzo 28, 2013 3:40 PM

    Letta versione integrale. 953 pagine di puro insegnamento.. ;)

    • sednonsatiata permalink*
      marzo 28, 2013 6:30 PM

      Fantastico! Sai dirmi che edizione era? Einaudi?

      • l'orchidea ignorante permalink
        marzo 28, 2013 6:35 PM

        Casa editrice Bietti edizione del 1934

  2. sednonsatiata permalink*
    marzo 28, 2013 6:37 PM

    Chissà com’è in italiano il passo che ho messo all’inizio del post. Strano ma vero, io ancora non sono riuscita a trovare una vera edizione integrale in italiano, dopo la sorpresa con Newton&Compton.

    • Vale76 permalink
      settembre 30, 2014 9:58 PM

      Quella pubblicazione è pessima e ha deluso anche me. Per mia fortuna, sono venuta in possesso della meravigliosa edizione del Gabriel, in cui il passo da Lei citato, è splendidamente tradotto, e in maniera fedele. L’edizione dei Mammut riporta una traduzione votata non solo all’epurazione selvaggia di ogni paragrafo “spinto”, ma appiattisce e occidentalizza termini orientali tradizionali, in pieno stile “politically correct”: così, ecco che una “ginn” diventa incredibilmente “fata”… Ma dai!

  3. l'orchidea ignorante permalink
    marzo 28, 2013 6:43 PM

    se ritrovo il passo te lo dico!! ;)

    • sednonsatiata permalink*
      marzo 28, 2013 6:53 PM

      Dovrebbe essere la storia di Hassan Badr ad Din.

  4. aprile 23, 2013 1:23 PM

    Io, io! Ho letto (ehm ehm, il primo volume) dell’edizione Einaudi, è un’edizione fatta subito dopo la guerra direttamente da alcuni originali in arabo, da competenti orientalisti. Oltre a rispettare il lessico a volte semplice del testo, include praticamente tutti i racconti che si sono coagulati nel tempo attorno al titolo “Le mille e una notte”. Le pagine sono circa 2500, ma a me è piaciuto veramente tanto. La tua edizione Newton Compton non è invece ricavata dall’originale arabo, ma da una traduzione francese e manca di alcuni racconti. :)

    Questa è la mia recensione, sul primo volume…

    Le notti d’Oriente.

    • aprile 23, 2013 1:25 PM

      cavoli…che scemo…dovevo finire di leggere l’articolo..ero troppo entusiasta, lo dici già che l’edizione NC fa schifo…:( chiedo venia! ma rinnovo la mia stima alla colossale edizione Einaudi! :)

      • sednonsatiata permalink*
        aprile 23, 2013 1:34 PM

        Non preoccuparti, Davide, è da molto tempo che sono alla ricerca della versione integrale… ma la tua edizione Einaudi è la Millenni?

      • aprile 23, 2013 6:53 PM

        Ho indagato. La mia è della collana ET biblioteca, l’ho comprata alla fiera del libro usato a dicembre e l’ho pagata molto meno del prezzo di copertina, che era comunque quasi un terzo del prezzo dell’edizione Millenni. A livello di traduzione non cambia niente, Einaudi ha pubblicato in tre collane la stessa edizione, sempre a cura di Francesco Gabrieli, che ha tradotto personalmente uno dei 4 volumi, mentre ha presieduto al lavoro di equipe degli altri tre. Penso che comunque, in Italia, non esista un’edizione migliore di quella di Gabrieli. Ci sono anche tutti i versi purgati dalle edizioni francesi, sono quasi tutti uguali e alcuni proprio brutti (ovviamente la poesia tradotta è quasi sempre penosa) ma penso che sia quello che cerchi…:)

      • sednonsatiata permalink*
        Maggio 3, 2013 11:22 am

        Finalmente un’ottima risposta. Grazie mille davvero!

      • Maggio 3, 2013 4:09 PM

        Grazie ;) è stato un piacere!

  5. febbraio 21, 2015 3:15 PM

    Per mia fortuna, ho letto una ventina di anni fa, 15 dei 16 volumi della più completa versione mai pubblicata, di R. F. Burton, e vi assicuro che ogni volume ne aveva più di 900 pagine. In casa ne avevo solo 4, edizioni vecchissime e rovinate dal tempo, e non nella lingua italiana! Quello che mi è capitato di ritrovare qui, sono versioni che per me non hanno niente a che vedere con le reali favole di Mille e una notte. Purtroppo per noi, mi rendo conto che viviamo in un epoca di “finta” libertà, dove ogni gesto o pensiero si mescola con interessi politici o diplomatici, dove una vignetta può decidere la vita o la morte di decine se non centinaia di persone, dove una frase detta o scritta pubblicamente, può ripercuotersi sul destino di una nazione, dove politica, religione, cultura, arte e mestiere, vengono mescolate, rimescolate e interpretate in un unico piatto da servire all’opinione pubblica, mi rendo conto che un’ accurata traduzione in italiano del testo (veramente ) integrale, oggi giorno, sarebbe una bomba a orologeria impossibile da far passare come semplice lettura, perché si tocca da cosi vicino, le tradizioni, usi e costumi di popoli che oggi sono nel mirino politico, che credo che nessuna casa editrice sarebbe mai disposta a pubblicarlo. Un opera grandiosa, che forse aspetta tempi migliori per essere diffusa nuovamente! Speriamo di non perdere le tracce..

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